LE EMOZIONI

LE EMOZIONI

Logo ODE pagina arancioneLe emozioni negative generate dai più svariati traumi emozionali sono trattenute nel corpo e inducono comportamenti ripetitivi, sempre uguali a se stessi nel corso degli anni. È il sistema limbico il principale responsabile della coazione a ripetere: ogni volta che si ripresenta la medesima problematica nella vita di una persona la tendenza è quella di reagire sempre allo stesso modo.

Icona StomacoLa percezione della realtà è determinata dai filtri con cui ciò che ci circonda viene osservato e interpretato. Questi filtri percettivi dipendono dalle risposte emozionali che si sono somatizzate negli organi interni e in varie aree corporee fin dalla più tenera età, in quanto si strutturano come reazioni ai vari stimoli ambientali sulla base del tessuto sociale di appartenenza e delle modalità di comportamento dei propri genitori.

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Ogni crisi è un’opportunità: destrutturando i vecchi pattern di funzionamento è possibile creare nuove risposte emozionali e conseguentemente nuovi filtri percettivi con cui osservare la realtà, trovando così soluzioni innovative ai problemi di sempre.

Osteopatia Dinamica Evolutiva Fegato

Osteopatia Dinamica Evolutiva: le emozioni

Osteopatia Dinamica Evolutiva Lato Pratico

ODE: approccio somato-emozionale

Osteopatia Dinamica Evolutiva Lato Pratico

Il secondo approccio osteopatico di cui consta l’Osteopatia Dinamica Evolutiva è di tipo somato-emozionale. Lavorando sulla somatizzazione delle emozioni negative negli organi interni e nei tessuti, l’osteopatia somato-emozionale libera il corpo dalla memoria dei traumi e deprogramma il sistema mente-corpo.

Con l’osteopatia somato-emozionale è possibile portare in equilibrio la sfera emozionale – che non significa non provare più emozioni, ma accettarle in modo consapevole, viverle e poi lasciarle andare – e quindi predisporre il sistema mente-corpo al rinnovamento. È come indossare un nuovo paio di occhiali: la realtà è sempre la stessa, ma si può finalmente percepire in modo più coerente grazie alle lenti differenti con cui viene osservata. Cambiando i filtri percettivi si modificano anche gli schemi comportamentali consolidati nel tempo e si possono mettere in atto nuove strategie adattative.